A pesca di spigole

Tanti anni fa per me l’aspetto in acqua bassa alle spigole era l’unica cosa che ancora non mi dava molte soddisfazioni, si prendevo qualche spigola ogni tanto ma non avevo ancora capito bene il gioco,per me poca acqua voleva dire 5/6 metri poi ho conosciuto Michelino e Roberto due fratelli che a quel gioco ci sanno giocare molto bene e ho capito che per poca acqua loro intendevano proprio strisciare la pancia sul fondo. Sono uscito qualche volta con loro all’alba per vedere come funzionava ma non avevo la loro pazienza e poi l’alba per me è sempre stata tabù per il tipo di vita che facevo,sempre in giro di notte nei locali a fare il mio sport preferito “sollevamento tazze” ed ero bravissimo in quello sport.Comunque ho visto come funzionava quel gioco e ho memorizzato la tattica dei due maestri,quindi ogni volta che entravo a pescare facevo tutti e due i sistemi di pesca all’andata in acqua alta e al ritorno in poca acqua e sbaglia oggi e sbaglia domani ho iniziato a prendermi qualche soddisfazione con le spigole e le orate.Ero arrivato al punto di poter dire oggi vado a spigole, e le prendevo,avevo iniziato a pensare come una spigola,guardavo la costa e già sapevo dove potevo trovarle ancora prima di entrare in acqua sia con il mare calmo che col mare mosso.Gli orari per me erano tutti buoni,ma le più grosse le ho prese tutte di pomeriggio, ho imparato a pescare nella risacca volente o nolente dopo aver preso tante “susse” dalle onde, sono riuscito a farmi ribaltare sugli scogli,mi sono riempito di spine di ricci,ma alla fine sono riuscito ad eguagliare i miei maestri Michele e Roberto anche non alzandomi all’alba. A quei tempi ho fatto delle pescate bellissime di spigole prendendone tantissime,forse c’era più pesce,ma io sono convinto che invece c’erano meno sub in poca acqua e quindi i pesci erano più tranquilli e se ne vedevano di più,oggi quasi tutti pescano in poca acqua e quindi i pesci sono diventati più furbi si sono adeguati alla presenza dei sub ma non sono spariti, ogni tanto mi capita qualche giornata particolare e riesco a fare dei bei carnieri come a quei tempi,solo che mi manca quella sensazione strana che provavo quando ero solo in acqua per chilometri senza anima viva in giro col mare mosso,mi sembrava come se il mare mi avesse accettato come uno dei suoi abitanti o come un ospite gradito. Come quella volta che a Porticciolo sono entrato con maestrale pieno, sono andato in un posto che conosco molto bene, una zona con molti scogli affioranti e canaloni le onde frangevano sugli scogli fuori e quindi arrivavano nei canaloni smorzate a volte c’era cosi tanta schiuma bianca che i pesci ti passavano a fianco e non li vedevi oppure ti passavano sul fucile e non potevi spararli,quella volta durante un’aspetto ho visto in controluce per un attimo una sagoma enorme passare insieme all’onda, riuscivo a malapena a tenere il fucile fermo,ogni tanto qualche onda mi allargava il cappuccio della muta e mi riempiva di acqua fredda una vera goduria,quando all’improvviso si materializza nella schiuma un testone enorme e si avvicina lentamente verso di me minaccioso,forse era la regina della zona e voleva vedere chi cavolo era quell’essere strano che era entrato nel suo territorio di caccia, quando ha capito che ero un predatore come lei ormai era troppo tardi l’asta gli era entrata dalla testa e si era fermata a metà corpo a cercato in tutte le maniere di liberarsi ha combattuto sino alla fine ma ormai era mia. Mi rimarranno sempre nella mente quei pochi attimi in cui ci siamo trovati faccia a faccia e ci siamo guardati tutti e due increduli, quel testone enorme che appare  dal nulla e ti fissa, forse per curiosità o per difesa del territorio di caccia non lo capirò mai. Rientrando a terra ogni tanto la accarezzavo e la ammiravo mentre le onde mi sballottavano, ma non me ne accorgevo nemmeno rivedevo nella mia mente tutta la scena più volte,quello sguardo fiero,l’asta che partiva,la paura di perderla,la gioia quando la ho abbracciata, la sensazione strana di essere solo col mare che stava montando ancora di più e non mi faceva paura,come se fossi in compagnia di un amico. In quella zona ho preso altre grosse spigole ma quella, era 8 chili e mezzo, rimarrà sempre uno dei miei ricordi più belli.

Questa voce è stata pubblicata in Hobby, Senza categoria. Contrassegna il permalink.

Una risposta a A pesca di spigole

  1. carla ha detto:

    Bella storia, Piero! Come ben sai, conosco bene Michelino ed in questo gioco è un grande. Anche a me piace cercare i pesci in acqua bassa, un pò per necessità (problemi cronici ai seni frontali), un pò perche invecchiando ho meno voglia di spolmonarmi a fondo ….. resta il fatto che questo tipo di pesca se ben interpretato, può dare grandi soddisfazioni ancora oggi. Ne sa qualcosa anche Silvio che pescando da terra in poca acqua continua a fare carnieri da…. arresto!!!!
    Saluti Manlio

Lascia un commento