Molarotto

Le prime volte che sono andato a Molarotto sono rimasto sorpreso dalla limpidità dell’acqua, in certi giorni la visibilità era superiore ai 35 metri, c’era un’altra caratteristica di quei posti che mi aiutava molto nelle immersioni in quella zona, l’acqua era meno salata e bastavano pochi piombi per riuscire a scendere, poi la temperatura dell’acqua era costante a tutte le profondità. Il fondale era straordinario e pieno di pesce, il regno delle cernie dei dentici e delle ricciole il re della zona era Salvatore Vitale un bravissimo sub di Olbia che avevo conosciuto alle gare, ogni tanto ci incontravamo in mare, lui col Novamarine e il suo barcaiolo e io come al solito da solo tirandomi il gommone, qualche scambio di battute , la promessa di una pescata insieme poi ognuno per conto suo a controllare le tane migliori.

Io conoscevo molto bene la zona ma sapevo che lui aveva dei posti magici dove ogni anno prendeva molti dentici e ricciole e speravo che prima o poi me li avrebbe fatti vedere.

Finché un giorno mentre ero ancorato vicino ad alcune tane fonde di corvine e saraghi ho visto avvicinarsi il novamarine grigio di Tore, come al solito scambio di battute e poi  mi ha detto ,lascia il tuo gommone qui e vieni con me che ti faccio vedere alcuni posti belli, io che non aspettavo altro ho accettato molto volentieri ma prima di andare nei suoi posti volevo fargli vedere anche io qualche bel posto e gli ho detto di entrare in acqua e seguirmi mi sono diretto verso alcune lastre bianche sulla sabbia sui 29 metri piene di saraghi che lui onestamente a detto di non conoscere anche se quella zona la conosceva molto bene. Poi ci siamo spostati a nuoto in un punto li vicino dove avevo trovato un lastrone enorme sui 30 metri dove di solito entrava una cernia e molte corvine, lui quel pietrone lo conosceva e ci aveva già catturato bei pesci, poi ha chiamato il barcaiolo e ci siamo spostati.

I primi due o tre posti che mi ha fatto vedere li conoscevo già, zone in cui avevo catturato delle cernie anche da poco, quindi ha deciso di portarmi in un paio di posti che aveva trovato con “L’uomo Verde” in preparazione dei campionati Italiani, il primo posto è una tana di cernia sui 25 metri dove dalla superficie vediamo un bel cernione stazionare fuori ma non riusciamo a prenderlo, il secondo posto è uno spacco dove giorni prima avevo preso due cernie.

Poi controlla le mire e ci spostiamo un po’ al largo fa fermare il gommone prende il fucile lungo e mi dice di seguirlo in acqua,  si intravede a malapena il fondo siamo intorno ai 35 metri quando davanti a noi si vede questa risalita col capello bianco, mi fa cenno di fermarmi, si ventila e poi scende a fare un aspetto, dalla superficie mi godo la scena vedo dei pesci che gli girano fuori tiro lo vedo risalire e lamentarsi che oggi i dentici sono nervosi e non ne vogliono sapere di venire, mi dice di fare un tuffo e vedere lo spettacolo.

Mi immergo piano lentamente e scendo quasi in caduta sul sommo già nella discesa ho visto il branco di dentici insieme a un branco di orate uno spettacolo bellissimo, i pesci mi guardano da lontano indifferenti mentre fanno un carosello con le orate, mi gusto la scena e in lontananza vedo una ricciola di una ventina di chili passare, risalgo  e Tore mi dice che quando i dentici sono cosi e meglio lasciar perdere e ritornare in un altro orario.

Dopo in gommone mi racconta di catture di ricciole fatte in quella risalita con Antonio Toschi e di un branco di corvine che staziona alla base dove ogni tanto ne cattura qualcuna molto grossa e di alcune cernie smaliziate nei pietroni, mi riporta al mio gommone, mi saluta e si sposta verso Tavolara raccomandandomi di tenermi quel posto segreto per non rovinarlo e di andarci di tanto in tanto, lo saluto e lo ringrazio e continuo la mia pescata.

Sono tornato in quel posto varie volte negli anni ed è sempre un posto magico, ho catturato vari dentici e qualche ricciola, ma lo spettacolo non era solo sul sommo ma anche alla base c’era un branco enorme di corvine da cui ho preso degli esemplari che sfioravano i 3 chili sempre sparando fuori tana in caduta e sono riuscito a catturare alcune cernie nei lastroni del fondo.

Ora quella zona è parco e la rivedo nella mia fantasia ,il sommo a 23 metri il primo pietrone a 26 metri un altro sui 28 metri poi il bordo che cade sulla sabbia con le corvine che vanno avanti e indietro e le cernie che entrano ed escono dalle tane e dentici e orate che giocano con le ricciole.

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Una risposta a Molarotto

  1. lodovico piccolo ha detto:

    piè bellissimo racconto anche io ci andavo con il prode luciano cottu ,
    conosco i posti che dici eccellenti

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